Il Parco del Monte Gazzo è identificato dai Sestresi con l’omonimo monte che si erge a 421 m s.l.m., sulla sommità del quale è stato eretto il Santuario della Madonna della Misericordia a protezione degli abitanti. Il Monte Gazzo è ubicato sul versante tirrenico dell’Appennino Ligure, nel tratto settentrionale del Golfo di Genova, ed è caratterizzato da una serie carbonatica, formata da dolomie triassiche, calcari marnosi retici e calcari e peliti nerastre liassici.
La presenza d’affioramento di dolomia norica che costituisce l’intero corpo del Monte Gazzo ha dato origine, forse sin dal Medio Evo, ad attività estrattive per l’arrostimento della dolomia nei forni a cupola e la produzione di calce magra per uso edilizio. Tali forni sono tuttora presenti e ben conservati, attorno al Bric del Gazzo, sui versanti occidentale ed orientale.
L’attività estrattiva è proseguita ininterrottamente, e dagli anni sessanta è stata notevolmente intensificata, sia per la produzione di calce ad uso edilizio ed industriale, sia per la produzione di pietrisco inerte per conglomerati cementizi. Le aree ed i piani di cava hanno quindi introdotto elementi di criticità nell’ambiente e nel bacino del torrente Chiaravagna, considerato dagli esperti a rischio idrogeologico ed idraulico. La realizzazione del Terzo valico e della Gronda di ponente, prevedibilmente comporteranno un incremento lavorativo negli impianti ancora in funzione nelle aree di cava. Il torrente Chiaravagna nasce alla confluenza dei rii Bianchetta e Cassinelle e sfocia nel bacino aeroportuale, nel quale è in fase di realizzazione nuovo porticciolo della Marina di Sestri, con svolgimento d'attività nautiche da diporto, canottaggio, scuola vela e dove hanno sede i pescatori professionisti e dilettanti.
Tuttavia, il Parco del Monte Gazzo (Sito d’Importanza Comunitaria) per le sue peculiarità deve essere necessariamente tutelato, con il collegamento all'area orografica Nord-orientale, compreso Scarpino ed aree limitrofe, da destinarsi a Parco urbano. In merito è appena il caso di ricordare che il ponente genovese, come riconosciuto da esperti a livello internazionale, presenta una maggior ricchezza floristica (maggiore biodiversità), rispetto alla parte centro-orientale del genovesato. Tra l’altro, lo testimonia la presenza di Viola bertolonii, e di Cerastium utriense che vive esclusivamente sulle ofioliti del Gruppo di Voltri e che nelle aree dei monti di Sestri Ponente, consta trovi il loro limite orientale.
In particolare, tra le aree di notevole pregio naturalistico, il Monte Gazzo - nucleo calcareo-dolomitico isolato, ospita appunto varie emergenze floristiche e costituisce il locus classico di diverse specie. In prossimità di Scarpino, i dintorni di Fossa Luea e il Monte Ramazzo costituiscono il locus classico di Asplenium cuneifolium Viv., e la zona rappresenta un’area d’elevato interesse scientifico.
In merito a quanto sopra, si lancia un appello alla Comunità nazionale e internazionale, affinché anche l’area di Scarpino, e aree limitrofe, di elevato interesse scientifico di cui sopra siano comprese nel Parco del Monte Gazzo, che dovrà essere adeguatamente tutelato con controlli mirati ed interventi, durante lo svolgimento delle attività estrattive e nella fase di completamento, bonifica e messa in sicurezza della discarica di Scarpino.