- Tutelata dalla Legge Regionale 22.01.1992, n. 4 - (art. 1-9) -
Questi esemplari potremmo incontrarli nel Parco del Monte Gazzo - (Sito d' Importanza Comunitaria) - nelle zone un poco in ombra ed umide, sulle pendici, ove scorre un filo d'acqua, o dove s'è formata una piccola pozzanghera, dopo la pioggia. Rispettateli, limitatevi a fotografarli, anche loro vivono a ponente, il loro sito è protetto da norme internazionali.
Se li tuteliamo, forse, noi stessi, cittadini del ponente, potremmo essere tutelati.
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Triturus alpestris
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Salamandra salamandra Ramarro
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Ramarro Hyla meridionalis |
Ramarro Bufo viridis |
Da tutelare, inoltre:
- La falena Euplagia quadripunctaria - specie d'interesse prioritario per la comunità europea;
- Il gambero di fiume Austropotamobius pallipes - segnalato nel rio Bianchetta.
Dopo anni d'indifferenza, la protezione dell'erpetofauna ligure ha trovato, anche se tardivamente, un supporto legislativo. Il problema della conservazione nel mondo dell'erpetofauna si pone però in termini alquanto diversi che non in altri gruppi di vertebrati.
Il pericolo d'estinzione è, anzitutto, un fatto non raro in rapporto alla quantità non eccessiva delle specie esistenti ma anzi, abbastanza frequente, almeno fino ad oggi, soprattutto se considerato in termini percentuali. Inoltre, la possibilità di un rettile e specialmente di un anfibio di sfuggire all'azione antropica od ai suoi effetti indiretti è spesso più bassa che quella di altri vertebrati, in ragione della scarsa adattabilità e resistenza a specifici fattori di disturbo.
Quando il declino di una specie è di origine antropica, la prima misura da prendere per la sua sopravvivenza è il ripristino, nei limiti del possibile, della situazione originaria, attraverso interventi da valutare attentamente volta per volta (eliminazione di inquinamento, installazione di impianti inquinanti, disboscamenti, ecc.).
Il sacrificio economico necessario per tutelare in modo accettabile anche la fauna minore presente nel territorio, senza impedire le normali attività antropiche sostenibili, sarebbe di entità assolutamente limitata; occorre fare presto però, prima che sia troppo tardi.
La fauna che abbiamo visto, comprese le specie d'interesse prioritario per la Comunità Europea, sarebbero messe a rischio dagli inquinanti emessi da un forno d'incenerimento a Scarpino, poiché la localizzazione del sito a livello del Parco del Monte Gazzo e della zona orografica Nord-orientale ad esso collegata, ad elevato interesse scientifico, da destinarsi a Parco urbano, si trovano in prima fascia di ricaduta di inquinanti organici persistenti, quali diossina e furani, ai quali si aggiungerebbero i metalli pesanti. (G. Bricola)
Grazie Gianni per la tua sensibilità a difesa della natura.
Stralcio dell'articolo apparso su "Il Secolo XIX" del 25 marzo 2004:
"Ma soprattutto - affermano a una voce - faceva soltanto il nostro bene" Quante battaglie perdute per insensibilità da parte di coloro che sono preposti alle nostre vicende di tutti i giorni. "Ci aveva insegnato - dicono commossi - che gli incendi sono sempre e soltanto dolosi. L'autocombustione è una favoletta- affermava Gianni - che va bene per chiunque abbia voglia di mettersi la coscienza a posto. E l'amore per gli animali, di qualsiasi specie o razza, per la natura e per l'ecologia, ne aveva fatto un paladino al cospetto di tutti."