"Il Cerchio delle Streghe" formato da funghi, in genere ove l'erba è più rigogliosa e verdeggiante. Al calore dei focolari ha dato origine a persistenti superstizioni, attribuendovi legami, appunto, con rituali effettuati da Streghe e collegando il "Cerchio" ad accadimenti non sempre positivi o misteriosi. In realtà si tratta di un fenomeno naturale dovuto ad una minuscola spora fungina.
Le ife prodotte dalla germinazione si estendono in tutte le direzioni in periferia, mentre al centro il vecchio muore ed i funghi assumono la forma circolare, se le caratteristiche del terreno lo consentono.
In ogni caso un po' di mistero i funghi lo conservano, grazie alla loro grande varietà delle specie, originate da spore bianche, biancastre, gialle, rosate, ocracee, brunastre, violacee o nere, da cui originano esemplari commestibili: ottimi - buoni - immangiabili - tossici o mortali, e alla difficoltà di riconoscerli tutti con certezza, se non da parte di esperti.
I funghi e l'ambiente
Si potrebbe affermare che i funghi sono organismi dotati di nucleo - senza clorofilla - che hanno origine da spore, si riproducono, in genere, sia in maniera sessuata sia assessuata, e si presentano con strutture somatiche di norma filamentose, ramificate, circondate da pareti cellulari contenenti cellulosa o chitina, oppure o l'una e l'altra. I funghi sono frutti di organismo vivente nel terreno o su substrato organico vivente o morto. I corpofori, normalmente chiamati funghi, iniziano il ciclo vitale con una microscopica spora che germina, filamenta, ramifica e forma l'ifa, il cui insieme costituisce il micelio (o muffa o bianco) che darà origine al fungo ( o corpoforo) che a sua volta produrrà le spore.
"I terreni posti in prossimità di un inceneritore di rifiuti, possono essere impattati da inquinanti organici persistenti, come diossina o furani e metalli pesanti, conseguentemente anche i prodotti della terra quali i funghi, e non solo loro, possono essere contaminati ed essere dannosi per l'alimentazione umana anche se di specie commestibile".
Ricerca e raccolta dei funghi
In questa pagina ci si limiterà a dare qualche indicazione per i cercatori di funghi, rinviando ulteriori approfondimenti alla lettura di un buon libro, corredato di foto, disegni e descrizioni scientifiche dettagliate delle singole specificità fungine. Ricordiamo al cercatore non esperto di non limitarsi al confronto di un esemplare con una semplice foto, la cottura di funghi con spicchi d'aglio o monete per inutili variazioni cromatiche o per il fatto che le lumache (immuni) possano cibarsene, tanto meno richiedere pareri a chi esperto potrebbe non essere. I funghi nell'ambiente svolgono un ruolo insostituibile; quindi nessun fungo, anche di specie non commestibile, tossica o mortale, deve essere calpestato o distrutto. Il contenitore ideale per il cercatore di funghi è un cestino di vimini intrecciato. Le buste di plastica, oltre che vietate, danneggiano i funghi raccolti e possono accelerare la loro decomposizione, sino a causare possibili casi d'intossicazione da mal conservazione anche di specie commestibili. Gli esemplari eccessivamente "maturi" o invasi da larve non vanno raccolti, ma lasciati nel terreno per contribuire alla diffusione di spore. Il rapporto simbiotico tra alcuni funghi e le radici della quasi totalità delle piante verdi (terrestri) è definito simbiosi micorrizica.
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amanita muscaria (tossico)
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entoloma lividum (tossico)
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Cortinarius orellanus (velenoso-mortifero)
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Cortinarius speciosissimus (velenoso-mortifero)
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Amanite phalloides(mortifero)
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Sintomatologie e esiti
Amanita phalloides (Specie velenosa mortale)
La sua ingestione provoca una intossicazione a sindrome grave ( Sindrome falloidea) potenzialmente mortale con effetti citotossici in particolare a livello epatico. I principi tossici responsabili sono le Amanitine in essa contenute. Il periodo di latenza ( o incubazione) varia da 6-12 sino a 24 ore dopo il consumo del fungo. Dopo questo lungo e pertanto pericoloso periodo, inizia la sintomatologia caratterizzata da: nausea, vomito, diarrea profusa, dolori addominali più o meno intensi, sudorazione e sete intensa, crampi muscolari, ipotensione, talora con collasso circolatorio e decesso già nelle prime 48 h.
Segue la fase di insufficienza epatica acuta, che di norma si pone in evidenza solo in 2° - 3° giornata attraverso opportuni esami di laboratorio. Possibile decesso per coma epatico. (G.D'Antuono - R.Tomasi)
Cortinarius orellanus (Specie velenosa mortale)
Il consumo di questo fungo provoca una intossicazione molto grave (Sindrome orellanica) per il fatto che i sintomi dell'avvelenamento possono manifestarsi da 3 sino a 15 giorno dopo l'avvenuta ingestione, ormai con danni spesso irreversibili alle cellule renali. In letteratura la latenza ( o incubazione) viene indicata con tempi di 4-8-36-48 h, fino a 48 h dal consumo. La sintomatologia inizia con disturbi prevalentemente gastrointerici caratterizzati da: vomito, diarrea, dolori lombari, crampi ecc. quindi, dopo una pausa di apparente remissione che pur durare più giorni (fino a 20 ! ), improvvisa e grave insufficienza renale. Non infrequente il danno renale permanente e invalidante (G.D'Antuone- R.Tomasi).
Cortinarius speciosissimus (Specie velenosa mortale)
Fungo taglia media color ruggine in ogni sua parte specie responsabile della sindrome orellanica. Avvelenamento molto pericoloso che provoca danni irreparabili all'apparato escretore con particolare riferimento alla funzionalità renale e conseguente necessità di dialisi. A volte, può essere confuso con funghi commestibili per l'apparenza e i colori, come nel caso di alcune forme di Armillariella mellea, il noto chiodino. Oppure con i seguenti commestibili:
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Chroogomphus rutilus
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Chroomphus helveticus
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Entoloma lividum (tossico)
Il consumo di questo fungo provoca una intossicazione ad azione irritativa gastrointestinale (Sindrome gastrointestinale) più o meno grave. I principi tossici responsabili sono identificati in sostanze acroresinoidi ancoro poco conosciute. Il periodo di latenza (o incubazione ) va da 1/4 - a 5 ore dopo il consumo del fungo, talvolta già sul finire del pasto.La sintomatologia è caratterizzata da: nausea, vomito, diarrea, dolori epigastrici, cefalea, vertigini, brividi e prestazione. La prognosi è generalmente favorevole, raramente si sono registrati casi letali in bambini e persone anziane debilitate.
Amanita muscaria (tossico)
Fungo tossico. Non mortale come erroneamente viene considerato da molto gente. L'ingestione provoca una intossicazione (Sindrome panterinica) con disturbi al sistema nervoso centrale, provocati da sostanze psicotoniche e allucinogene (non sempre) in essa contenute. La latenza (o incubazione) varia da 1 a 4 ore dopo il consumo. I sintomi sono: cefalea, disturbi gastrointestinali più o meno intensi come vomito, diarrea, dolori gastrointestinali, seguiti da agitazione e confusione mentale, eccessi di collera o di euforia, vertigini, allucinazioni visive. Generalmente i sintomi cessano abbastanza rapidamente, nell'arco delle 24 ore, con spossatezza e sonno profondo.
Spore fungine
Le spore misurano pochi micron ( 1 µm. = un millesimo di mm.) non modificano la loro struttura con la cottura dei funghi e con la digestione. In casi di avvelenamento è molto importante avere a disposizione frammenti dei funghi consumati ( pulitura, scarti vari, pezzi di gambi non utilizzati, o resti del cibo consumato per poter eseguire esami microscopici sporali al fine di determinare la specie ingerita. In mancanza di questo materiale ( fornito dai famigliari dell'eventuale intossicato), si utilizzeranno per gli esami microscopici i succhi gastrici o le feci recuperati dal personale ospedaliero che ha in cura il paziente. Oltre agli esami morfologici sui resti dei funghi, freschi o cotti o micromorfologici sulle spore sono importanti le notizie sulla (anamnesi) sintomatologia sofferta dal paziente, perchè tempo di latenza e sintomi, sono molto importanti per una corretta diagnosi del fungo responsabile dell'avvelenamento.
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Boletus edulis (eccellente)
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Entoloma lividum (tossico)
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Amanite phalloides (mortifero)
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Boletus edulis (eccellente)
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Amanita caesarea (ottimo)
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